L'austerità non è uguale per tutti.

 

[ Histoires ]

ARMAMENTI, E LA SUPER CASTA

Manovra e spese militari; padre Zanotelli: “perchè politici, vescovi e cristiani tacciono?”

di Silvia Cerami, da L'Espresso

Ottanta milioni di euro di spese militari al giorno, pari a 500 dollari pro-capite. oltre 600 generali, 2 mila e 700 colonnelli, 13 mila ufficiali, quasi 26 mila sottoufficiali e ben 70 generali di corpo d'armata, più del doppio dei corpi d'armata: una massa sterminata di dirigenti con ricchi stipendi a guidare un numero sempre più esiguo di soldati. una spesa per armamenti che cresce senza freni e non conosce crisi. Un sistema, quello dell'industria bellica nazionale, che è immune dai tagli della manovra.

Se in Germania, la Cancelliera Angela Merkel, ha ridotto, già dal 2010, le spese per armamenti di 10 miliardi, in Italia il governo non ne vede la necessità. Sono questi i dati che emergono dal dossier realizzato dalla federazione dei verdi.

"Molto di più di quanto denunciato da padre Zanotelli", sottolinea il presidente Angelo Bonelli. "perché secondo i documenti ufficiali, il volume finanziario complessivo a disposizione del ministero della difesa è pari a 20 miliardi e 494,6 milioni di euro, nel 2011, a 21 miliardi e 16 milioni di euro, nel 2012, e a 21 miliardi e a 368 milioni di euro, nel 2013.

Ma una parte consistente delle spese per l'acquisto degli armamenti è iscritta nei bilanci del ministero dello sviluppo economico. a quanto ammontino I "fondi-stampella" dello sviluppo economico le carte ufficiali però non lo dicono: sono circa 900 milioni per il 2011, rispetto ad almeno 1.200 milioni degli anni precedenti, secondo una stima che circola tra esperti della difesa".

Il governo" - denuncia Bonelli - "non ha pubblicato un quadro trasparente di tutta la spesa e a questi vanno aggiunti il miliardo e mezzo di tutte le missioni". soldi quasi sempre investiti senza gare d'appalto in nome della sicurezza nazionale, alimentando così un sottobosco di subforniture e di contratti segreti.

Il governo Berlusconi, in tempi di crisi drammatica, ha messo a budget l'acquisto di 131 nuovi cacciabombardieri ISF-35, al modico costo unitario di oltre 114 milioni di dollari l'uno, ma non solo. L'elenco è ricco: l'ultima trance del programma per il caccia Eurofighter costerà all'Italia 5 miliardi di euro, senza considerare i 13 miliardi di euro già pagati.

Poi ci sono gli otto aerei-robot Predator senza pilota da comprare per la cifra di 1,3 miliardi di euro. e ancora i 100 nuovi elicotteri militari NH-90 che peseranno sulle nostre tasche 4 miliardi di euro. E non manca la difesa via mare, con due sommergibili che saranno acquistati per 915 milioni e 10 fregate "Fremm" da ottenere per soli 5 miliardi di euro: quest'ultimo è l'unico programma silurato dalla manovra che ha "affondanto" quattro delle navi.

Ma il capitolo più impressionante è quello della digitalizzazione: forza Nec, una rete di comunicazione satellitare che unirà i mezzi di terra, mare e cielo in un solo network. solo la progettazione costa 650 milioni, quanto alla spesa complessiva è stimata intorno ai 12 miliardi. servirà mai a qualcosa?

C'è chi sostiene che non siano spese ma investimenti, che creano un ritorno in occupazione qualificata e ricerca tecnologica. ma in una stagione di tagli a servizi primari per i cittadini, questo bilancio bellico da superpotenza appare mostruoso. E se la nostra industria militare ha vissuto una stagione d'oro - con blockbuster sui mercati come il veicolo tattico lince o l'elicottero d'attacco a-129 mangusta - la cronaca giudiziaria racconta come i contratti abbiano alimentato un sistema di potere parallelo.

Vicende come l'accordo panamense con sei pattugliatori navali "donati" a panama grazie all'intercessione di Valter Lavitola nella sua veste di consulente Finmeccanica. un regalo da cinquantina di milioni di euro che è stato prontamente inserito nelle maglie di due decreti per il rifinanziamento delle missioni all'estero. "a conti fatti,

Solo con la scelta di tagliare i nuovi programmi per l'acquisto di armamenti, si potrebbero risparmiare circa 43 miliardi di euro" fa notare Bonelli. e in effetti, con il costo di un solo cacciabombardiere f-35 si potrebbero realizzare 183 asili nido in grado di accogliere settanta bimbi, con stipendi per insegnanti compresi. insomma un solo jet risolverebbe il problema delle liste di attesa negli asili nido solo a Roma o potrebbe garantire l'indennità di disoccupazione a 15.000 precari. "I verdi stanno raccogliendo le firma su una petizione popolare per il taglio delle spese militari" annuncia Bonelli, perché "la politica non può continuare a far finta di non vedere che la spesa militare aumenta esponenzialmente mentre si tagliano le garanzie sociali."

E l'invito, riprendendo le parole dell'amato presidente Sandro Pertini, è quello di "svuotare gli arsenali e riempire i granai".

(15 settembre 2011)


NECESSITA' REALI, ESEMPI SBAGLIATI

Le Maserati dei generali

Una sola delle 19 Maserati Quattroporte comprate dal ministero della Difesa costa nella versione base 22.361 euro, più dell'intero stanziamento 2011 dato all'Accademia della Crusca, che dal 1583 difende la nostra lingua.

Una volta blindate, quattro auto così valgono quanto la dotazione annuale della «Dante Alighieri» che tenta di arginare il declino della nostra immagine nel mondo tenendo in vita 423 comitati sparsi per il pianeta e frequentati da 220mila studenti che seguono ogni giorno 3.300 corsi di italiano.

Basterebbero questi numeri a far capire a una classe dirigente seria, capace di «ascoltare» i cittadini, come l'acquisto di quella flottiglia di auto blu di lusso non possa esser liquidato facendo spallucce. Ci sono gesti che pesano. Soprattutto in momenti come questi.

Dicono: la notizia è uscita ora ma il contratto è del 2009-2010. Cioè prima che Tremonti disponesse che «la cilindrata delle auto di servizio non può superare i 1600 cc. Fanno eccezione le auto in dotazione al capo dello Stato, ai presidenti del Senato e della Camera, del presidente del Consiglio dei ministri...». Sarà... Ma la crisi era già esplosa, il Pil procapite degli italiani era già affondato, il debito pubblico era già schizzato verso il record e l'Ansa aveva già diramato notizie così: «Fotografia del crollo dei mercati nel 2008: Piazza Affari vale la metà rispetto a un anno fa e appena un quarto (23,4%) del Pil, quando ancora a fine 2007 era al 47,8%...».

Insomma: eravamo già immersi in quello che Napolitano definisce «un angoscioso presente». Solo che un pezzo della classe politica, la quale magari ritiene «sostenibili» il prelievo di solidarietà sulle buste paga degli statali, il sequestro per due anni delle liquidazioni, i contrattini-capestro che asfissiano milioni di giovani, trova invece «insostenibile» non solo abbassarsi ad andare in ufficio in autobus, come fanno molti loro colleghi stranieri, ma anche avere «ammiraglie» meno lussuose.

La foto ai funerali dei due alpini morti ad Herat nel maggio 2010 diceva tutto: il cronista dell' Espresso contò 259 auto blu. Dice l'ultimo rapporto governativo che in Italia queste auto più o meno blu sarebbero 72mila e secondo il Giornale costerebbero un tale sproposito da far dire a Brunetta: «Possiamo risparmiare un miliardo di euro in un triennio». Auguri.

Certo è che quella fastidiosa notizia sulle 19 berline de-luxe comprate alla Difesa, dove in teoria solo 14 persone avrebbero diritto all'autista ma nel «parco» ci sono cento auto blu e 700 «grigie», è stata vissuta da milioni di cittadini come un cazzotto in faccia.

Per non dire di come l'hanno vissuta i carabinieri che battono gli sfasciacarrozze in cerca di ricambi per le vecchie auto scassate.
O i poliziotti che a Milano o Cagliari fanno collette per comprare la benzina.

Il Sap, il sindacato degli agenti, accusa: «A Roma circolano ogni giorno 400 auto blu contro 50 macchine della polizia e dei carabinieri addetti alla sicurezza dei cittadini. In pratica per ogni volante o gazzella ci sono otto auto dedicate alla protezione di politici, magistrati...». L'80%, dicono, «potrebbe essere tagliato». Probabile.

Tre anni fa Recep Erdogan fu sbattuto in prima pagina sul giornale Hurriyet perché un fotografo l'aveva beccato in campagna elettorale con l'auto di Stato. Scandalo.
Non si fa così, in Turchia.

Gian Antonio Stella 29 ottobre 2011                                © RIPRODUZIONE RISERVATA


Molti nemici, molto onore

Il lupo perde il pelo ma non il vizio... E il cardinal Bagnasco, perde qualcosa? Non mi pare. La sua dorata pensione di Generale di Corpo d'Armata a riposo, no di sicuro - alla faccia dei poveri pensionati che hanno lavorato per davvero e a cui ogni giorno portano via qualcosa. Perché lo sapete, no?

Il nostro cardinale ha conquistato il titolo (e relativi stipendio e pensione a carico dello Stato italiano) non sul campo ma per una leggina risalente al 1961 che attribuisce direttamente il grado (e relativi stipendio e pensione a carico dello Stato italiano) a chi viene nominato dal Vaticano Ordinario Militare. vale a dire capo dei cappellani militari (anche loro con relativi stipendi e pensioni a carico dello Stato italiano).

Il dio del cardinal Bagnasco viene definito dalla Bibbia "Dio degli eserciti" - ma sembra più che altro ammanicato con l'Esercito Italiano. Ma mi sto dilungando. Dunque, il cardinal Bagnasco non ha perso la pensione - e nemmeno il pelo sullo stomaco. a giudicare dalle sue ultime uscite. Di sicuro non ha perso il vizio, la sua autentica passione, che è fare politica, più precisamente dettare l'agenda politica al governo in carica.

Ultimamente ha fatto capire che Berlusconi puzza e che sarebbe ora di metterlo da parte - e molti "di sinistra" (le virgolette sono ormai d'obbligo) sono stati ben contenti, perché considerano Berlusconi il nemico numero uno, il nemico per eccellenza, il nemico unico. E applicano la regola secondo cui "i nemici dei miei nemici sono miei amici".

Male, cari i miei sinistri, male: perché chi governa devono deciderlo il Parlamento e gli elettori, non certo il capo dei vescovi italiani. Bagnasco come amichetto non va bene per niente. E' un nemico del popolo, si diceva una volta, un nemico delle donne e dei gay, un reazionario incallito e se non lo scaricate subito ve lo ritroverete sempre a dare ordini - del resto è un generale.

Lo stesso vale per le pagelle di Moody's, Standard & Poor's e Fitch: non rallegratevi, sinistri. quando levano punti ai titoli di Stato italiani, perché non stanno dando un brutto voto a Berlusconi, ci stanno fregando tutti. Le agenzie di rating sono amiche degli Stati Uniti e soprattutto degli speculatori. ma nemiche di noi poveracci che faremmo meglio a tenere stretto il portafoglio con quel poco che ci resta dentro tutte le volte che le sentiamo nominare. Sì, anche loro sono nemici del popolo.

E io considero nemici del popolo anche la confindustria e i personaggi come la Marcegaglia e Luca Cordero di Montezemolo, a cui strizzate troppo spesso l'occhio e che tirate per la giacca purché dica qualcosa contro il nemico unico. Decisamente vi state facendo troppi amici, cari sinistri o centrosinistri o democratici che dir si voglia: ora grandi sorrisi anche a Casini, solo perché si prepara a fare come al solito l'ago della bilancia, e perfino un sorrisetto a Scajola, solo perché fa un po' di fronda (ma poca, quello lo compri con una cassetta di frutta) a Berlusconi. Qualche nemico in più vi farebbe onore.

Maria Turchetto


ABUSI E PRIVILEGI DEI PARLAMENTARI ITALIANII

No comment...nulla di nuovo.....  però na' marcetta su Roma ce starebbe ......ma n'do' stanno gli italianiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

SCANDALOSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


Omeopatia, dentista e psicologo tutti i rimborsi per i deputati
-12 aprile 2011

Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una assistenza privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata Parlamento WikiLeaks.

 Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio.

Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche.
Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in
ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila euro per occhiali e 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.
 Per curare i problemi delle vene varicose (voce "sclerosante"), 28mila e 138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all'assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket.

 Ma non tutti i numeri sull'assistenza sanitaria privata dei deputati, tuttavia, sono stati desegretati. "Abbiamo chiesto - dice la Bernardini - quanti e quali importi sono stati spesi nell'ultimo triennio per alcune prestazioni previste dal 'fondo di solidarietà sanitaria' come ad esempio balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo ed elettroscultura (ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l'importo degli interventi per chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della Camera non ce li hanno voluti dare". Perché queste informazioni restano riservate, non
accessibili? Cosa c'è da nascondere?

Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: "Il sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto del principio generale dell'accesso agli atti in base al quale la domanda non può comportare la necessità di un'attività di elaborazione dei dati da parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire le informazioni secondo le modalità richieste"...

 Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. "Non ritengo - spiega la deputata Rita Bernardini - che la Camera debba provvedere a dare una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela per conto proprio avendo gia l'assistenza che hanno tutti i cittadini italiani.
 Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di 25 mila euro mensili, a farsi un'assicurazione privata. Non si capisce perché questa 'mutua integrativa' la debba pagare la Camera facendola gestire direttamente dai Questori". "Secondo noi - aggiunge - basterebbe semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività dieci milioni di euro all'anno".

Mentre  a noi   tagliano  sull'assistenza  sanitaria e  sociale  è deprimente scoprire che alla casta  rimborsano  anche massaggi e chirurgie plastiche private - è il commento del presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - e sempre nel massimo silenzio di tutti.
 


...E NON FINISCE QUI....

Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITÀ e senza astenuti un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa     € 1.135,00 al mese.

Inoltre la mozione è stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali. Quindi :

STIPENDIO Euro  19.150,00 AL MESE, così decomposto :
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00) 

IL TUTTO ESENTASSE, e poi :
TELEFONO CELLULARE gratis
TESSERA DEL CINEMA gratis
TESSERA TEATRO gratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis
FRANCOBOLLI gratis
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
PISCINE E PALESTRE gratis
FS gratis
AEREO DI STATO gratis
AMBASCIATE gratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
ASSICURAZIONE MORTE gratis
AUTO BLU CON AUTISTA gratis

RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (41 anni per il pubblico impiego !!! )

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.

La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!
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Queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani...... 
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NdR - Poiché è di moda, in Italia e altrove, attribuire tutti i misfatti all'ala politica al potere, possiamo chiederci :
............................Che sia veramente tutta colpa di Berlusconi ?


Si dice : se Sparta piange Atene non ride, ma diamo un'occhiata oltr'alpe.

I Francesi hano un debito pubblico inferiore al nostro - benché stiano arrancando per raggiungerci - e poi :

- più giorni di vacanza che in Italia;
- un orario lavorativo di 35 ore la settimana (l'equivalente di 28 gg di vacanza in più);
- vanno all'ospedale e ai trattamenti di rieducazione in taxi (spesato);
- non pagano imposta di circolazione sulle auto;
- hanno un presidente  che gli costa molto (!!)  ma si accontenta di una ..sola velina.

Vabbe', hanno un caffè da schifo...

 

© F. S.   || novembre 2011